LA SPONDA SETTENTRIONALE DEL LAGO TRASIMENO
in Umbria, , occupa un posto unico nella storia italiana. Fu qui che nel 217 a.C. le forze del grande generale cartaginese Annibale ottennero una rocambolesca vittoria a sorpresa contro l'esercito romano.
Sebbene Annibale avesse vinto la battaglia, alla fine perse però le guerre puniche, ed i Romani riuscirono presto ad insediarsi dedicandosi alla coltivazione di questo fertile territorio, in riva al lago.
ABBRACCIARE LO SPIRITO DEL LUOGO
Molto tempo fa, una comunità di frati cappuccini francescani coltivava viti, ulivi e ortaggi sulla cima di questa collina, appena sopra la città lacustre di Passignano sul Trasimeno, nella verdeggiante regione dell'Umbria. Da qui, potevano distinguere chiaramente la più grande delle tre isole del lago, l'Isola Maggiore, dove la loro luce guida, San Francesco d'Assisi, aveva trascorso quaranta giorni e quaranta notti di digiuno.
Anche i pendii sotto il monastero venivano coltivati già in epoca romana ed etrusca. Una antica domus romana scoperta a Quarantaia, non lontano da qui, dimostra che la zona era considerata una fertile risorsa agricola già nel primo secolo dopo Cristo.
Ma restando all'era moderna: l'Umbria sta emergendo come una delle zone italiane più interessanti per la produzione di vini di qualità. La zona del Trasimeno in particolare, con il suo microclima lacustre e la sua lunga storia di promiscuità della vite, senza varietà dominanti, è un ambiente perfetto per nuove ambiziose imprese vinicole.
Skywalker era alla ricerca da ormai un decennio di una proprietà nel centro dell’Italia, con il potenziale per produrre vini di grande qualità e longevità, ed ha avuto la grande fortuna di trovarsi di fronte al Convento dei Cappuccini a Passignano e al sottostante crinale terrazzato esposto a sud. È stato come avvistare la terraferma dopo mesi di navigazione in mare aperto.
Il nostro team di esperti ha confermato l'intuizione: questa tenuta di 24 ettari aveva tutte le carte in regola per essere annoverata tra i grandi vigneti collinari del mondo – insieme a quelli del Rodano, del Piemonte o della California, patria di Skywalker. Volendo onorare sia le nostre radici oltreoceano che l'energia spirituale di questa antica terra, abbiamo scelto il nome di Viandante del Cielo, che in inglese appunto è “skywalker”.
Dieci anni dopo quell’incredibile scoperta, i vini di Viandante del Cielo, realizzati con estrema cura, sono pronti per uscire e diffondere il loro messaggio.
Skywalker ha coinvolto tre dei più stimati professionisti italiani del vino per realizzare il suo progetto a Viandante del Cielo. Con alle spalle decenni di esperienza non solo nell'Italia centrale, i pluripremiati enologi Maurizio Castelli e Mery Ferrara hanno seguito passo dopo passo l'evoluzione della cantina fin dai suoi primi giorni.
A loro si è aggiunto un altro membro chiave del team di Viandante del Cielo, Gabriele Gorelli, che nel febbraio 2021 è diventato il primo italiano a ricevere la più alta qualifica nel mondo del vino, quella di Master of Wine. Con la sua profonda conoscenza della cultura vinicola dell'Italia centrale e dello scenario enologico mondiale, Gorelli è diventato il trait d'union tra le radici locali dell'azienda e la sua vocazione internazionale.
Gli enologi Castelli e Ferrara hanno condotto studi approfonditi in loco, dall'analisi del suolo al monitoraggio idrogeologico, prima di stabilire la strategia di impianto ottimale. È stato necessario ricostruire e rimodellare le antiche terrazze della tenuta, recuperando o sostituendo molti degli ulivi centenari che crescevano ai loro bordi, per restituire stabilità e rispettare la tradizione umbra della coltura promiscua, una versione tradizionale e contadina della permacultura che risale a molto prima che quest'ultima divenisse una moda.
Non abbiamo voluto stravolgere i terrazzamenti rendendoli più comodi e ampi: la viticoltura da queste parti è stata da sempre effettuata a mano, su terreni ripidi e difficili da raggiungere. Un esempio di quella che si chiama “viticoltura eroica”. Concentrandosi sulla qualità piuttosto che sulla quantità, Viandante del Cielo ha scelto di abbracciare pienamente la filosofia "slow wine" con tutto ciò che questo comporta.